CAT | ESP
  • EF NOTÍCIAS
    • España
    • Mundo
  • VIDEOS
    • Lecciones Financieras
    • Ver como lista
    • Ver todos
  • EF mapa
  • Agenda
  • Publicaciones EF
    • General
    • Documentos oficiales
    • Material Docente
  • ENLACES
    • RECURSOS
      • EN CASTELLANO
      • Internacionales
      • Blogs & Revistas
      • Aplicaciones
    • PROYECTOS
      • En Castellano
      • Internacionales
      • Gubernamentales
    • 5 mejores webs Educación Financiera en castellano
    • 7 webs educación financiera para jóvenes
    • 5 webs internacionales Educación Financiera
  • IEF
    • PROYECTOS IEF
      • EFEC
      • EFEP
    • DIVULGACIÓN IEF
  • Nosotros
Home La educación sobre finanzas recala en 450 colegios españoles

La educación sobre finanzas recala en 450 colegios españoles

NOTÍCIA: El gobierno de Cantabria firma programa de Educación Financiera PISA 2012: sin sorpresas en un país sin cultura financiera

21/7/14 – Los alumnos de 3º de ESO del Instituto Pino Montano de Sevilla abandonaron el aula con una misión: averiguar dónde les saldría más rentable abrir un plan de pensiones. Durante un par de semanas visitaron en grupos de tres distintas entidades bancarias, contrastaron datos por internet y elaboraron un cuadro comparativo que después expusieron ante el resto de compañeros. En el proceso, el gusanillo de la economía picó a unos cuantos. “Empezaron a preguntar qué salidas tienen carreras como Marketing o Administración de Empresas. Uno de ellos, Pablo, incluso me propuso abrir un banco”, comenta divertida Elena Villalobos, su profesora. En otro ejercicio, a cada uno se le confirió una situación familiar ficticia para que hiciera un presupuesto mensual. “Les sirvió para valorar lo que cuesta el dinero. Alguno me dijo que no se explicaba cómo se apañaban sus madres”

“Aún siendo algo a lo que nos enfrentamos a diario en la vida adulta, el conocimiento de la población en cuestiones financieras es sumamente bajo, y nuestro país no es una excepción. Solo después de una crisis durísima nos damos cuenta de que es una carencia importante en la sociedad actual”, expone María Jesús Mancebón, profesora de Economía Aplicada en la Universidad de Zaragoza. La institución maña ofrece desde hace años una asignatura puente, que se imparte en septiembre, para aquellos alumnos que optan por carreras donde las finanzas están presentes. La idea, explican, es que asimilen esos conocimientos mínimos que deberían traer aprendidos del colegio.

Cultura financiera es sinónimo de calidad de vida. A los niños hay que inculcarles una actitud de ahorro, de gestión, convertirlo en algo innato

En países como Reino Unido, Holanda, República Checa o Estados Unidos la educación financiera está incluída en los currículos escolares, ya sea de manera transversal o, en menor medida, en materias independientes. La nueva reforma educativa, la LOMCE, también lo incorpora, aunque todavía no hay planes concretos. Mancebón se encomienda a las Mates de toda la vida: “El informe PISA demuestra que por cada punto de incremento en Matemáticas aumenta 0.88 puntos los resultados en competencia financiera”. El problema, sostiene, es que muchos niños cogen manía o miedo a esta asignatura; y, en consecuencia, acaban rechazando todo lo relacionado con ella. “Cada vez son más los profesores que tiran de recursos —robótica, internet— para hacerlas fáciles y atractivas. Hay que evitar a toda costa que los niños pierdan el interés o la autoestima”.

Lee el artículo completo en EL PAÍS.

jul 23, 2014Efec
KitCaixa Economia KitCaixa Economía Unicaja i la UNED firmen un acord de col·laboració per impulsar programes d'educació financeraUnicaja y la UNED firman un acuerdo de colaboración para impulsar programas de educación financiera
Newsletter

IEF
Agenda
  • Anterior
  • Siguiente
Print View
abril 2016
L M X J V S D
28 29 30 31 1 2 3
4 5 6

Categoría: GeneralSalone 2016, per l'educazione finanziaria in programma gli "Stati Generali"

Cerrar

6 abril, 2016 N/A

Mapa Salone del Risparmio, Milan

Ogni volta che viene divulgato un rapporto Ocse-Pisa, gli Italiani risultano avere scarse competenze finanziarie. In primis, i giovani.

L’educazione finanziaria di un popolo deriva essenzialmente da tre fattori: la conoscenza di base della materia, il comportamento (ovvero come le nozioni vengono tradotte in pratiche reali) e la propensione al risparmio.

Nel nostro Paese, secondo l’ultimo rapporto, le competenze finanziarie risultano scarse, i comportamenti incostanti sul lungo periodo e il risparmio è di tipo passivo, ovvero ci si limita a non spendere e a lasciare fermi i capitali.

Il tema dell’educazione finanziaria degli operatori ma anche dei clienti di promotori finanziari e private banker è ormai percepito come imprescindibile, tanto che il Salone del Risparmio, a Milano dal 6 all’8 aprile, rafforzerà quest’anno i propri tradizionali appuntamenti dedicati alla formazione avviando gli “Stati generali dell’educazione finanziaria”.

La riunione plenaria (organizzata per l’8 aprile, il terzo giorno della manifestazione storicamente aperta a studenti e investitori privati) vedrà l’intervento di Annamaria Lusardi, docente al Global Financial Literacy Excellence Center della George Washington University di Washington.

L’esistenza di ciascuno è un continuo susseguirsi di decisioni finanziarie, dall’uso della paghetta da bambini al servirsi di un conto corrente, di una carta di credito, dall’accendere un mutuo al risparmiare per la pensione e “la scuola deve necessariamente tenerne conto – sottolinea Lusardi. – Dobbiamo dare ai ragazzi gli strumenti necessari per prendere decisioni finanziarie consapevoli”.

Magda Bianco (Banca d’Italia), Giuseppe D’agostino (Consob), Andrea Belfratti (Feduf) e Stella Anastasi (Lega consumatori) prenderanno parte all’incontro così come 1600 studenti delle scuole superiori di tutt’Italia parteciperanno a momenti propedeutici al risparmio e alla finanza, organizzati dal Salone in collaborazione con il Museo del Risparmio.

Le conoscenze in materia finanziaria degli italiani appaiono molto diversificate, a partire dalle nozioni basi del risparmio. Risultano ad esempio abbastanza chiari i concetti di inflazione (63% dei sondati del rapporto Ocse-Pisa) e di rapporto rischio/rendimento (82%) ma non altrettanto il calcolo degli interessi semplici (sul breve periodo. 33% degli intervistati) e composti (sul lungo periodo, 31%) e la diversificazione degli investimenti (47%).

Più confortante risulta essere la capacità di gestire le proprie risorse finanziarie, tenendo sotto controllo le spese e pensando al risparmio, anche in una prospettiva di medio periodo.

Le scelte di gestione denotano una certa oculatezza e attenzione alla propria capacità di spesa: l’83% degli intervistati considera attentamente il costo di un bene o di un servizio prima di acquistarlo e il 78% paga i conti entro le scadenze. I problemi emergono alla distanza, poichè soltanto il 30% dei censiti risulta in grado di porsi obiettivi finanziari a lungo termine e di impegnarsi per poterli raggiungere.

Non è da trascurare naturalmente come da almeno un decennio l’Italia stia attraversando una fase di crisi economica, reale e percepita, e come in tale contesto le normali pratiche di gestione patrimoniale siano venute meno con l’insorgere di più stringenti problematiche quotidiane. Di queste paure ha risentito anche l’approccio al risparmio di tipo passivo, per cui oltre il 40% dei sondati ha congelato i propri movimenti.

Nel parlare di educazione finanziaria in Italia non bisogna dimenticare infatti che in questi anni, secondo gli studi di settore, il 27,% dei risparmiatori ha mantenuto riserve di liquidità e masse sul conto corrente, mentre il 13,5% ha a tutt’oggi i propri risparmi fermi nelle cassette di sicurezza o addirittura nascosti nelle case.

Salone 2016, per l'educazione finanziaria in programma gli "Stati Generali"

Cerrar
7

Categoría: GeneralSalone 2016, per l'educazione finanziaria in programma gli "Stati Generali"

Cerrar

7 abril, 2016 N/A

Mapa Salone del Risparmio, Milan

Ogni volta che viene divulgato un rapporto Ocse-Pisa, gli Italiani risultano avere scarse competenze finanziarie. In primis, i giovani.

L’educazione finanziaria di un popolo deriva essenzialmente da tre fattori: la conoscenza di base della materia, il comportamento (ovvero come le nozioni vengono tradotte in pratiche reali) e la propensione al risparmio.

Nel nostro Paese, secondo l’ultimo rapporto, le competenze finanziarie risultano scarse, i comportamenti incostanti sul lungo periodo e il risparmio è di tipo passivo, ovvero ci si limita a non spendere e a lasciare fermi i capitali.

Il tema dell’educazione finanziaria degli operatori ma anche dei clienti di promotori finanziari e private banker è ormai percepito come imprescindibile, tanto che il Salone del Risparmio, a Milano dal 6 all’8 aprile, rafforzerà quest’anno i propri tradizionali appuntamenti dedicati alla formazione avviando gli “Stati generali dell’educazione finanziaria”.

La riunione plenaria (organizzata per l’8 aprile, il terzo giorno della manifestazione storicamente aperta a studenti e investitori privati) vedrà l’intervento di Annamaria Lusardi, docente al Global Financial Literacy Excellence Center della George Washington University di Washington.

L’esistenza di ciascuno è un continuo susseguirsi di decisioni finanziarie, dall’uso della paghetta da bambini al servirsi di un conto corrente, di una carta di credito, dall’accendere un mutuo al risparmiare per la pensione e “la scuola deve necessariamente tenerne conto – sottolinea Lusardi. – Dobbiamo dare ai ragazzi gli strumenti necessari per prendere decisioni finanziarie consapevoli”.

Magda Bianco (Banca d’Italia), Giuseppe D’agostino (Consob), Andrea Belfratti (Feduf) e Stella Anastasi (Lega consumatori) prenderanno parte all’incontro così come 1600 studenti delle scuole superiori di tutt’Italia parteciperanno a momenti propedeutici al risparmio e alla finanza, organizzati dal Salone in collaborazione con il Museo del Risparmio.

Le conoscenze in materia finanziaria degli italiani appaiono molto diversificate, a partire dalle nozioni basi del risparmio. Risultano ad esempio abbastanza chiari i concetti di inflazione (63% dei sondati del rapporto Ocse-Pisa) e di rapporto rischio/rendimento (82%) ma non altrettanto il calcolo degli interessi semplici (sul breve periodo. 33% degli intervistati) e composti (sul lungo periodo, 31%) e la diversificazione degli investimenti (47%).

Più confortante risulta essere la capacità di gestire le proprie risorse finanziarie, tenendo sotto controllo le spese e pensando al risparmio, anche in una prospettiva di medio periodo.

Le scelte di gestione denotano una certa oculatezza e attenzione alla propria capacità di spesa: l’83% degli intervistati considera attentamente il costo di un bene o di un servizio prima di acquistarlo e il 78% paga i conti entro le scadenze. I problemi emergono alla distanza, poichè soltanto il 30% dei censiti risulta in grado di porsi obiettivi finanziari a lungo termine e di impegnarsi per poterli raggiungere.

Non è da trascurare naturalmente come da almeno un decennio l’Italia stia attraversando una fase di crisi economica, reale e percepita, e come in tale contesto le normali pratiche di gestione patrimoniale siano venute meno con l’insorgere di più stringenti problematiche quotidiane. Di queste paure ha risentito anche l’approccio al risparmio di tipo passivo, per cui oltre il 40% dei sondati ha congelato i propri movimenti.

Nel parlare di educazione finanziaria in Italia non bisogna dimenticare infatti che in questi anni, secondo gli studi di settore, il 27,% dei risparmiatori ha mantenuto riserve di liquidità e masse sul conto corrente, mentre il 13,5% ha a tutt’oggi i propri risparmi fermi nelle cassette di sicurezza o addirittura nascosti nelle case.

Salone 2016, per l'educazione finanziaria in programma gli "Stati Generali"

Cerrar
8

Categoría: GeneralSalone 2016, per l'educazione finanziaria in programma gli "Stati Generali"

Cerrar

8 abril, 2016 N/A

Mapa Salone del Risparmio, Milan

Ogni volta che viene divulgato un rapporto Ocse-Pisa, gli Italiani risultano avere scarse competenze finanziarie. In primis, i giovani.

L’educazione finanziaria di un popolo deriva essenzialmente da tre fattori: la conoscenza di base della materia, il comportamento (ovvero come le nozioni vengono tradotte in pratiche reali) e la propensione al risparmio.

Nel nostro Paese, secondo l’ultimo rapporto, le competenze finanziarie risultano scarse, i comportamenti incostanti sul lungo periodo e il risparmio è di tipo passivo, ovvero ci si limita a non spendere e a lasciare fermi i capitali.

Il tema dell’educazione finanziaria degli operatori ma anche dei clienti di promotori finanziari e private banker è ormai percepito come imprescindibile, tanto che il Salone del Risparmio, a Milano dal 6 all’8 aprile, rafforzerà quest’anno i propri tradizionali appuntamenti dedicati alla formazione avviando gli “Stati generali dell’educazione finanziaria”.

La riunione plenaria (organizzata per l’8 aprile, il terzo giorno della manifestazione storicamente aperta a studenti e investitori privati) vedrà l’intervento di Annamaria Lusardi, docente al Global Financial Literacy Excellence Center della George Washington University di Washington.

L’esistenza di ciascuno è un continuo susseguirsi di decisioni finanziarie, dall’uso della paghetta da bambini al servirsi di un conto corrente, di una carta di credito, dall’accendere un mutuo al risparmiare per la pensione e “la scuola deve necessariamente tenerne conto – sottolinea Lusardi. – Dobbiamo dare ai ragazzi gli strumenti necessari per prendere decisioni finanziarie consapevoli”.

Magda Bianco (Banca d’Italia), Giuseppe D’agostino (Consob), Andrea Belfratti (Feduf) e Stella Anastasi (Lega consumatori) prenderanno parte all’incontro così come 1600 studenti delle scuole superiori di tutt’Italia parteciperanno a momenti propedeutici al risparmio e alla finanza, organizzati dal Salone in collaborazione con il Museo del Risparmio.

Le conoscenze in materia finanziaria degli italiani appaiono molto diversificate, a partire dalle nozioni basi del risparmio. Risultano ad esempio abbastanza chiari i concetti di inflazione (63% dei sondati del rapporto Ocse-Pisa) e di rapporto rischio/rendimento (82%) ma non altrettanto il calcolo degli interessi semplici (sul breve periodo. 33% degli intervistati) e composti (sul lungo periodo, 31%) e la diversificazione degli investimenti (47%).

Più confortante risulta essere la capacità di gestire le proprie risorse finanziarie, tenendo sotto controllo le spese e pensando al risparmio, anche in una prospettiva di medio periodo.

Le scelte di gestione denotano una certa oculatezza e attenzione alla propria capacità di spesa: l’83% degli intervistati considera attentamente il costo di un bene o di un servizio prima di acquistarlo e il 78% paga i conti entro le scadenze. I problemi emergono alla distanza, poichè soltanto il 30% dei censiti risulta in grado di porsi obiettivi finanziari a lungo termine e di impegnarsi per poterli raggiungere.

Non è da trascurare naturalmente come da almeno un decennio l’Italia stia attraversando una fase di crisi economica, reale e percepita, e come in tale contesto le normali pratiche di gestione patrimoniale siano venute meno con l’insorgere di più stringenti problematiche quotidiane. Di queste paure ha risentito anche l’approccio al risparmio di tipo passivo, per cui oltre il 40% dei sondati ha congelato i propri movimenti.

Nel parlare di educazione finanziaria in Italia non bisogna dimenticare infatti che in questi anni, secondo gli studi di settore, il 27,% dei risparmiatori ha mantenuto riserve di liquidità e masse sul conto corrente, mentre il 13,5% ha a tutt’oggi i propri risparmi fermi nelle cassette di sicurezza o addirittura nascosti nelle case.

Salone 2016, per l'educazione finanziaria in programma gli "Stati Generali"

Cerrar
9 10
11 12 13 14

Categoría: General2nd Cherry Blossom Financial Education Institute

Cerrar

14 abril, 2016 N/A

Mapa George Washington University School of Business

On April 15, 2016, the 2nd Cherry Blossom Financial Education Institute will be hosted by GFLEC at the George Washington University School of Business. The 2016 Institute is sponsored by the National Endowment for Financial Education.

2nd Cherry Blossom Financial Education Institute

2nd Cherry Blossom Financial Education Institute

Cerrar
15

Categoría: General2nd Cherry Blossom Financial Education Institute

Cerrar

15 abril, 2016 N/A

Mapa George Washington University School of Business

On April 15, 2016, the 2nd Cherry Blossom Financial Education Institute will be hosted by GFLEC at the George Washington University School of Business. The 2016 Institute is sponsored by the National Endowment for Financial Education.

2nd Cherry Blossom Financial Education Institute

2nd Cherry Blossom Financial Education Institute

Cerrar
16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30 1

Categorías

  • General
EFFEC
Tags
EspañaEDUCACION FINANCIERAEducació Financerafinancial literacyEducaciónjóvenesahorroIEFocdeUSAcatalunyafinanzas personalesmaterial docenteEFECamerica latinaUEeconomía domésticaeuropapisaUKcnmvinversorEducaciójubilaciónefpaPROGRAMA EFECappcatalàdinerodinerseducació financieranensniñoscrèditcréditofinances personalscrisishipotecaresearchwebAgendaDebtpayday loanscinechile
Newsletter

IEF
2014 © Educació Financera